“…durante le pause dei tour, mi dedicavo a suonare in notturna lunghi flussi di improvvisazione. Guardavo l’orologio e il risultato casuale era ricorrente: le 22:22… La mattina mi svegliavo ascoltando i Radiohead, album di musica improvvisata, suoni di ambiente colti durante i miei viaggi, registrazioni dei cori a cuncordu o il flamenco più puro. Qualche mese dopo, durante una giornata di pioggia sull’isola di Carloforte (al sud della Sardegna), stranamente la radio si sintonizzava solo sulle onde medie, captando musiche per lo più del mondo arabo o flussi ipnotici del nord africa. Ho pensato che quella era la risposta che cercavo: suonare le musiche dei Radiohead facendole compiere un viaggio, ripensandole nel cuore di un isola del Mediterraneo, sintonizzando il rock anglosassone con arcate mediorientali, bordoni psichedelici, fraseggi lirici e spigolosi di riferimento jazzistico, e pulsazioni gypsy. Tutto questo convive tra le corde della mia chitarra.” Paolo Angeli
Di rientro da un tour che lo ha visto protagonista in tutti i continenti – con l’apice raggiunto nel live alla Carnegie Hall di New York – Paolo Angeli ci consegna un concept sorprendente e inaspettato: 22:22 free Radiohead.
Siamo molto lontani da un’idea di cover e ci troviamo difronte alla costruzione di una suite basata su una drammaturgia organica, in cui il repertorio della band è trasfigurato, ‘risuonato’ con un senso di libertà assoluta e innestato sulle composizioni inedite di Angeli. Con la sua chitarra orchestra il musicista sardo interpreta edestruttura il materiale compositivo della band britannica. I brani diventano tasselli di un mosaico, arabeschi che decorano un portale tra occidente e oriente. Sono pezzi di vetro racchiusi in un caleidoscopio, guardati e riletti attraverso la lente di un’elegante free music mediterranea, in cui l’avanguardia incontra il post-rock, la pulsazione flamenco si alterna alla tessitura evocata da un nastro analogico che rimanda al paesaggio sonoro della Sardegna. La sensazione onirica è che Angeli sia stato coinvolto da Thom Yorke & company per ricomporre la loro discografia in un’unico respiro o che gli abbiano chiesto di trasformare una partitura compiuta in un’opera aperta.
22:22 È una dedica a chi ha costruito canzoni e melodia e, allo stesso tempo, un gesto coerente di un musicista che sposta ancora una volta i margini per cogliere ampie zone di libertà.